Anche questo articolo è un contenuto eppure non è il mio obiettivo.
Che si tratti di un post, di un video, di un carosello, di un podcast, di un articolo di blog, spesso impieghiamo ore e a volte giorni per produrre un buon contenuto. Per questo lo carichiamo di aspettative.
Il nostro tempo, le ricerche, la cura dei dettagli, la grafica e la scelta della copertina, le foto. Senza contare il "purgatorio" della pubblicazione: una volta c'è un bug, un'altra non si sente l'audio, e così via.
Eppure aspettarci che quell'unico pezzettino della nostra comunicazione avveri tutti i nostri sogni è un errore grossolano: il singolo contenuto social è parte di un insieme più ampio che, potenzialmente, esce dal contesto dei social media.
Anche se ogni giorno della mia vita mi alzo e so che devo progettare, programmare e pubblicare contenuti, il mio obiettivo non sono i contenuti in quanto tali. Eppure questo è il mio lavoro: pubblicare – e far pubblicare – contenuti social.
Tutto quello che io e ciascun social media manager facciamo - ogni santo giorno - è partire dagli obiettivi per produrre post social che mirino a essi.
Sbalorditivo?
Okay, questa era la parte brutta.
Prima di procedere, occorre fare una precisazione momò. Di obiettivi ne è pieno il web (e non solo) ma quali sono?
Esistono due grandi famiglie:
Gli obiettivi di business riguardano la crescita e la sopravvivenza dell'azienda, come aumentare i profitti, espandere la base di clienti e migliorare l'efficienza operativa, qualsiasi interazione e azione che ci dimostri l’interesse del nostro pubblico, i risultati che vogliamo raggiungere e mantenere, la crescita della nostra attività.
Gli obiettivi di branding riguardano tutto ciò che aiuterà i nostri potenziali clienti a riconoscere il nostro brand e identificarsi con esso, come aumentare la consapevolezza del marchio, migliorarne l'immagine, la riconoscibilità e aumentare la fedeltà dei clienti.
Queste due grandi "famiglie" si incontrano costantemente, non solo a Natale! Diciamo che condividono una bella villetta bifamiliare con ampi spazi in comune. La convivenza, si sa, può essere difficile ma è inevitabile.
🚦Voler rispondere a questa domanda senza aver fatto i conti con tutto quello che c'è "prima" sarebbe come voler tagliare il traguardo senza passare dal "via".
Il "via" che non puoi ignorare prevede:
Okay, 'sti benedetti obiettivi social li dobbiamo scegliere e non a cazzo di cane. Questo credo sia chiaro.
Dobbiamo perseguire uno scopo. Vogliamo farlo con il marketing.
Per fortuna non aprirò questa ulteriore parentesi, anche perché magari già lo sai. Credo però che un ripassino non faccia mai male, oppure ti stai chiedendo: corpo di mille balene! Ma quale cavolo è l'obiettivo del marketing???
💎 Ecco la risposta eccellente di Riccardo Scandellari.
Riporto solo un breve stralcio che assolutamente devi leggere prima di proseguire:
È con la creazione di un pubblico vero, disintermediato dai social e di cui conosci il nome o come contattarlo che otterrai il successo nelle tue attività di marketing. ( 👉Leggi tutto)
Riconoscibilità ❄️ Pubblico Freddo | 🎯 Follower |
Interesse 🌡️ Pubblico Tiepido | 🎯 Awareness |
Desiderio 🌡️ Pubblico Tiepido | 🎯 Community |
Azione 🔥 Pubblico Caldo | 🎯 Posizionamento |
Fedeltà 🔥 Pubblico Caldo | 🎯 Conversione/Vendita |
Alterna i tuoi obiettivi in maniera costante: non tutti i tuoi follower si trovano nello stesso punto del funnel. Se hai una strategia, hai uno o più funnel. Vero?
Esempio momò: devi lanciare il tuo video corso su come trascorerre in maniera efficiente il tempo alla toilette. Ovvero: cosa fare mentre fai la cacca oltre alla cacca?
Diamo per buono il fatto che tu abbia seguito tutti i passaggi "obbligatori" di ricerca e analisi. Diciamo che hai svolto anche un bel beta-test su un congruo campione di individui in target.
Quindi il tuo obiettivo potrebbe essere vendere a dieci persone il tuo corso in early booking (a un prezzo molto vantaggioso) per un certo periodo di tempo.
Il tuo marketing mix prevede:
Hai lavorato sodo e ora è il momento di agire! Validiamo questa idea e proviamo a venderla. Alla peggio sarà una cagata.
Un molto-generico funnel* di contenuti potrebbe essere:
🌈 Awareness | Cosa stanno sbagliando i tuoi potenziali clienti e perché? |
🔥 Autorevolezza | La tua opinione/esperienza professionale, casi studio e ciò che ti differenzia dai competitor. |
🙌🏻 Empatia Ispirazione | Parola chiave: immedesimazione. Non ergerti su un piedistallo ma condividi la tua storia, ciò che ti accomuna al tuo target. |
🥶 Dubbi Paure | Quali problemi risolvi? Quali sono le paure, i dubbi e le domande frequenti? |
Ora come fai a capire se le tue azioni e i tuoi investimenti stanno andando bene o una merda?
"Se la gente compra il mio corso sulla cacca, ovvio!"
E invece... non proprio. (Che risposta di 💩).
Perché le variabili in gioco possono essere così tante che a volte, lo stesso prodotto/servizio, può andare benissimo oppure fallire miseramente. Ma non è detto che il il tuo famoso corso sulla cacca sia 'na merda! Magari è perfetto, forse non è arrivato alle persone giuste al momento giusto.
Oppure il funnel si è inceppato a un certo punto. Se non sai dove, non saprai neanche perché e non ti resterà che tornare in bagno, crogiolarti nell'infelicità e chiederti: perché nessuno vuole sapere cosa fare mentre fai la cacca oltre alla cacca?
I KPI sono tutti quei "fatti numerici" che ti permettono di capire (nel tempo) se stai facendo bene.
Impression, copertura, interazioni, condivisioni, menzioni, conversazioni private, E.R. (engagement rate), salvataggi, richieste/info, click su link, registrazioni, numero di follower, crescita e andamento della community, continuo?
Come direbbe Totò: "per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare?"
Vuoi il link alla scena, vero? 👉Eccolo QUA 😅
Quindi i Key Perfomance Indicator, come il nome stesso suggerisce, sono come una bussola che ti consente di seguire la rotta e modificarla al momento giusto, se necessario.
Affinché la bussola funzioni correttamente, c'è una logica da seguire:
Si tratta di progettazione. Ti sarebbe piaciuto fare l'architetto? Be', io ho studiato architettura e questo oggi mi rende la vita più semplice, almeno in teoria.
La risposta è semplice ma non facile:
Per approfondire consiglio di leggere momò questo articolo di Giuseppe Noschese. Giuseppe è un super consulente eCommerce e formatore. Anche se non stai facendo eCommerce in questo momòmento, troverai di certo utili suggerimenti e spunti di riflessione nel suo accuratissimo blog.
☺️ Prego! Ricorda sempre di condividere ciò che ritieni utile: sharing is caring.
Lo so, mi sto dilungando. Ma credimi – o almeno credi a Giuseppe Noschese – non esiste marketing senza dati. Misura, raccogli, analizza e confronta. E non sottovalutare mai l'ascolto.
Tra i KPI più interessanti c'è l'universo del customer care. Domande, dubbi, richieste, obiezioni. Non importa se tu sia una multinazionale o un panettiere. Dovresti annotare tutto, ma proprio tutto. Anche – e soprattutto – quando gli affari ti vanno bene.
Tornando ai social, la vuoi una selezione di tool che ti aiutino 'co sti benedetti KPI?
Ne esistono molti altri, qui ti ho voluto dare un piccolo assaggio. Tutti prevedono una prova gratuita e hanno caratteristiche differenti da considerare in base al progetto che devi misurare. Il mio consiglio – e tool preferito – resta sempre e comunque il cervello!
👉 Ricorda: per essere utile la misurazione dei KPI deve avvenire sempre con lo stesso tool.
In conclusione ti lascio con una domanda: se un contenuto non è il tuo obiettivo, qual è il tuo obiettivo?
Se sono stata abile nel condurti in questo piccolo viaggio, ora avrai più dubbi di prima!
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Fammi sapere che apprezzi il mio lavoro:
Grazie e buon social media marketing,
Marina Momò 💜
Social media manager senza se e senza ma.